Abbiamo conteggiato tutte le spese sostenute nell'arco di un anno da un podista medio che partecipa alle gare "sociali" della sua squadra e a una maratona internazionale. Tra visite mediche, materiali, iscrizioni varie e viaggi, l'immagine dello sport più economico comincia a vacillare
ROMA - Si dice da sempre che correre è uno sport con poche pretese. Un paio di scarpe, un parco sotto casa e tanta voglia di faticare.
Ma è davvero così? Parliamo realmente della passione sportiva più economica? Probabilmente nella sua versione "minimal" sì. Ma se facciamo i conti in tasca ad un podista medio, molti luoghi comuni iniziano a vacillare.
Raccontiamo dunque le spese sostenute nell'arco di un anno da un runner amatore: Luca (lo chiameremo così) ha quarantacinque anni, corre da almeno quindici, si allena a Roma per quattro giorni a settimana e partecipa a molte gare domenicali. E' sposato, ha due figli e si ritaglia il tempo per l'attività fisica quando gli impegni di lavoro e di famiglia glielo permettono.
Partecipa alla vita podistica di un gruppo sportivo della Capitale, che prevede l'iscrizione a 27 gare cosiddette sociali, che gli consentono di competere in un campionato interno alla squadra. Sono manifestazioni podistiche su diverse distanze in ambito regionale e provinciale. Partecipare ad una gara vuol dire spendere soldi per l'acquisto del pettorale, un costo che varia in base alla distanza da coprire e al luogo in cui si svolge. A Roma si va dai 10/15 euro per le gare di 10 chilometri, fino ai 32 (medi) della mezza maratona Roma-Ostia e ai 60 (medi) della maratona. Il totale delle 27 iscrizioni nell'arco dei dodici mesi è di circa 400 euro.
Oltre alle gare sociali, Luca con i compagni di squadra prende parte a una trasferta per una maratona nazionale, ad esempio Firenze, il che significa l'esborso di altri soldi per vivere un week end immerso tra Marathon expo, alberghi e monumenti, in attesa dello start la domenica mattina. Partecipare alla Maratona di Firenze vuol dire: 1 notte in albergo tre stelle, con prima colazione e camera doppia, treno e pettorale. Il tutto per 200 euro circa.
Ma non basta, perché ormai nella giostra del mondo podistico non ci sono barriere e confini e così nel 2016, sempre ad esempio, oltre tremila italiani sono transitati sotto la finish line della Maratona di Valencia. Luca ovviamente non si è sottratto alla magnetica possibilità di poter alzare le braccia sulla linea di arrivo nella scenografica cornice della Città delle Arti e delle Scienze, attorniato dall'acqua e dal pubblico in festa. E così si è costruito un pacchetto viaggio attraverso le infinite offerte del web: tre notti, volo diretto da Roma, camera doppia con prima colazione e pettorale, per una spesa complessiva di circa 400 euro.
Correre, però, non è solo viaggi e divertimento. E' una attività sportiva che impegna ogni mese dell'anno, ogni settimana, con allenamenti, visite mediche, massaggi, eventuali cicli fisioterapici per piccoli acciacchi, e materiale sportivo da rinnovare. In italia, per prendere parte alle gare, è necessario avere la certificazione di idoneità fisica allo svolgimento dell'atletica leggera, come scrive il medico sportivo dopo aver sottoposto Luca alla visita annuale, in cui verifica lo stato dell'apparato cardio respiratorio sottoponendo l'atleta ad un esercizio fisico di stress intenso. Il costo della visita è mediamente di 50 euro. Luca così potrà correre le gare competitive in Italia, ma solo dopo aver pagato anche l'iscrizione alla squadra che gli garantirà una affiliazione alla Federazione di Atletica leggera (Fidal) o a un Ente di promozione sportiva (Eps), oltre che una serie di servizi a margine delle domenica podistiche. Questa spesa di squadra peserà per circa 100 euro l'anno
Infine, non ci dimentichiamo da dove siamo partiti: "Un paio di scarpe, un parco sotto casa e tanta voglia di faticare". Una scarpa da running ha un ciclo di vita di circa 600 km e ci sono scarpe da gara e scarpe da allenamento: dunque, siamo a due paia l'anno, per una spesa intorno ai 240 euro. Poi ci sono i massaggi sportivi, necessari per non incappare in stress muscolare e tendineo: circa 200 euro all'anno considerando due sedute al mese per quattro mesi, mentre l'eventuale fisioterapia nell'arco di due mesi arriva a 320 euro.
Luca, naturalmente, non disdegna le spese online per il materiale sportivo, continuando comunque a fare riferimento anche al negozio di quartiere dove ci sono professionisti che consigliano i nuovi prodotti. Si può calcolare che, in un anno tipo, Luca spenda 50 euro per l'abbigliamento, 30 per gli integratori alimentari, 50 per l'abbonamento alla rivista di settore.
L'anno di Luca si è chiuso con centinaia di chilometri, levatacce al mattino per allenarsi e domeniche in bilico tra necessità familiari e voglia di partecipare. Sopra a tutto c'è il costo di uno sport che del sapore antico e spartano ha ormai ben poco. Il podismo è cambiato con il mondo circostante ed è diventato running, è anche moda, una forma di espressione, una comunità che si vede e si fa vedere. Una dimostrazione? Ebbene, i lettori statunitensi di "Runner's World" hanno un reddito famigliare medio di 106.963 dollari all'anno, ben più alto di quello dei lettori di molte riviste finanziarie tipo "Forbes", la cui media è 85.955, o "Fortune", che arriva arriva a 91.574.
Ma torniamo a Luca che nel 2016 per esserci e stare in forma ha speso tra gare, trasferte, costi fissi, spese mediche, materiale sportivo un totale di circa 2050 euro, ovvero 170 euro al mese. Non resta che domandarci: dove è andato
a finire il giro di corsa sotto casa? La maglia sudata e la faccia accesa di gioia? Non temete, il bello è che siamo sempre noi, bisognosi di tutto, di una medaglia al collo, di una bella foto all'arrivo. E, ovviamente, anche del superfluo.
Fonte: www.repubblica.it