Niente terrorismo psicologico, per carità. Siamo adulti e vaccinati e ognuno può giustamente fare le scelte che preferisce. Ma se ti becco che infili queste cose nel carrello finisce male, INTESI? Eh? INTESI? (scusami ma tra il caldo e la fine delle vacanze siamo tutti un po’ -eufemismo- nervosetti)
Seriamente, non voglio in alcun modo passare per quell’antipatica (come dici? Lo sono? Ah :-( ) che “vieta” qualsivoglia alimento. Niente demonizzazioni o terrorismi ma bisogna pur dire come stanno le cose. Una tantum ci sta tutto. Junk food sfrenato e grassi in vena, zuccheri fino ad annebbiare la mente e grigliate di carne-pesce-vicini di casa, formaggi spalmati dall’alba al tramonto e carboidrati per picchi di ilarità sfrenati.
I prodotti che ti elenco oggi però non dovrebbero far parte della tua routine alimentare. Alcuni magari sono in quell’angolo della mente alla voce “ricordi di infanzia irrinunciabili” ma per quanto sia poetico e demiurgico: NO.
Formaggini, sottilette, preparati per la pizza, filanti per la pizza.
Ti prego, NO (urlerò NO fino alla fine dell’articolo). So che i formaggini e le sottilette passano alla storia come prodotti il cui target commerciale sono i bambini e quindi si tende a pensare che siano leggeri, buoni e appetitosi. Niente di più sbagliato. Sono all’ultimo gradino della qualità e si tratta di formaggi fusi che sono alla loro “seconda vita”. Sì, perché di certo non si tratta di un formaggio di qualità eccelsa reso carino e fuso giusto per una scelta di gusto ma semplicemente per una scelta di: smaltimento. Non mi invento niente quando dico che i controlli dei NAS hanno trovato roba raccapricciante all’interno di questi determinati prodotti. Formaggi di dubbia provenienza, scaduti e ammuffiti che sciolti e ricompattati vengono poi venduti come triangolini deliziosi per i nostri bambini. Capisco che ai bambini piacciano ma sta ai noi grandi far capire loro che per quanto buoni siano sono prodotti non di qualità che si rivolgono a un pubblico -mi spiace la schiettezza- ignorante riguardo a quello che vi è contenuto (mi odi lo so. Mi odio anche io). Ci sono tantissimi prodotti di alta qualità. Basta non infilare roba a caso nel carrello e informarsi perché di mezzo c’è la salute. C’è cosa più importante? Soprattutto quella dei bambini ed è solo compito nostro indirizzarli.
Tè in bottiglia
Seriamente: perché mai bisogna comprare del tè in bottiglia? Sì certo, è buonissimo ghiacciato alla pesca o infilando la cannuccia nel bicchiere di plastica bianco più famoso dell’estate che ricorda tantissime merende e colazioni anche a me. Fai prima però a buttarti giù 4 mestolate di zucchero e un pochino di acqua in bocca perché il tè è un’altra cosa. Il tè freddo in casa si prepara in pochissimi minuti (al biologico comunque ci sono ottimi tè pronti e va detto). Che ci vuole a far scaldare dell’acqua, metterci dentro il tè, lasciarlo in infusione e zuccherarlo in modo naturale? Questa pigrizia sconfortante che ci fa afferrare prodotti come automi va assolutamente rivista. E lo dice una che beveva tre litri di questi té al giorno (quando pesavo 140 chili, appunto). Non voglio dire che bisogna fare la Cerimonia del Tè alla giapponese e stare sei ore a versarlo sorridendosi ma santapizzetta: quello non è tè! Il tè nero, rosso, verde, matcha, bancha e centinaia di variazioni è un momento magico. Il tè freddo fatto in casa è buonissimo (tanto quanto le tisane e gli infusi così non esageri con la caffeina) e se lo aggiungi al latte e alle spezie vengon fuori delle bibitoni salutari che ti faranno bene (e lo faranno anche alle tue corse).
Zucchero bianco
Sullo zucchero direi che mi sono già dilungata abbastanza. Non è che adesso non dobbiamo proprio mai infilarlo nel carrello della spesa ma ti assicuro che lo zucchero bianco è quel nemico silenzioso che è in ogni luogo e prodotto confezionato, ergo rinunciarvi in parte non è di sicuro un’operazione sbagliata. Ci sono ormai così tante alternative che gira pure la testa. Il reparto dei dolcificanti naturali non è più un sogno o un miraggio che si trova solo nei supermercati biologici. Malto di riso, sciroppo di dattero, succo d’agave, dolcificanti senza aspartame in tutte le salse, la stevia e una quantità esorbitante di prodotti. Lo zucchero bianco si prende per abitudine, lo so. Ma si può cambiare l’abitudine, eccome!
Cereali (alcuni, però)
Ora io lo so che sono buonissimi. Fosse per me aprirei i pacchi e li ingurgiterei senza respirare ma i cereali in scatola sono terribili. Ormai c’è una tale varietà di cereali integrali nei supermercati che è ai limiti del commovente. Ci sta che qualche volta mangiamo quelli con il riso e il cioccolato e pure quelli che definiscono leggeresse-fitness-e scemenze varie ma. Ma che ci vuole a comprare l’avena, il farro, la quinoa, l’orzo (intendo soffiati) e fare dei mix con la frutta secca ed essiccata? Che ci vuole a fare la granola? Basta avere una dispensa organizzata e tenere i prodotti giusti in casa. Occorrono due minuti per preparare: avena, mirtilli essiccati, mandorle, noci e farro soffiato ad esempio. Si possono riprodurre gli stessi identici prodotti ma adoperando cioccolato fondente di ottima qualità, nocciole e scaglie di cocco. Ti piace un particolare mix? Compra gli ingredienti e ricrealo in casa. Come dici? Quelli confezionati sono più buoni? No. Il tuo palato è abituato al prodotto industriale ma quando sarà sano e guarito da tutto lo schifezzume (si potrà dire?) che gira ti assicuro che la differenza la noterai eccome ;-) !
Merendine
Inaccettabile. Seriamente lo è. Comprare merendine pronte della larga distribuzione, con scadenze lunghissime, conservanti, oli non specificati e solo il cielo sa cosa, è allo stato attuale delle cose inaccettabile. Quando sento “le ho prese perché erano in offerta” mi lego le mani, la bocca e mi chiudo nello sgabuzzino da sola perché santocielo la salute non è mai in offerta. Certo, ci sta che una tantum si faccia consumo di merendine per carità (non è vero ma devo far finta di essere moderata, capiscimi). Non è accettabile che ogni giorno ai nostri bambini vengano propinate robe del genere. Non parliamo poi di noi grandicelli che dovremmo essere prima di tutto il buon esempio e non in ultimo una guida alimentare, considerato che a scuola ancora non si accenna a una materia alimentare (purtroppo). Le merendine sono anni 80 ma passati i 40 anni rimanere legati a una confezione e a un sapore è come dicevo poche righe più su poetico certo, ma questo tipo di poesia non può essere decantata ogni giorno. Quindi via di pane e crema spalmabile alla gianduia e pure di brioche che ci ricordano Bim Bum Bam, qualche volta. La merenda o lo spuntino però sono una cosa seria e un’altra cosa. Non comprarle o cerca perlomeno valide alternative che ormai il mercato propone. Meglio allora un cornetto al bar (sto sempre facendo la diplomatica per non dirti il porridge, sì) che una cosa sgonfia impacchettata che se la vedessi mentre la preparano ti passerebbe pure la voglia :-D!
Lo so in questo momento mi odi. E hai ragione. Sono quella antipatica blablabla. Sono tutti prodotti che ho infilato nel carrello per anni, anni e anni. Da quando non lo faccio più sto meglio e vorrei che stessi meglio anche tu. Solo questo.
Fonte: www.runlovers.it