Generalità
La tenosinovite è un'infiammazione che interessa la guaina sinoviale, quella struttura anatomica che riveste il tendine per ridurre l'attrito da sfregamento lungo il suo decorso.
In genere, un tendine interessato dalla tenosinovite è colpito simultaneamente da tendinite: la sede di massima infiammazione è il rivestimento sinoviale, ma la risposta infiammatoria può coinvolgere anche il tendine incluso.
Il processo infiammatorio della guaina sinoviale determina un aumento del volume e della viscosità del liquido sinoviale, che genera attrito, quindi dolore e limitazione dei movimenti
Il processo flogistico che interessa la guaina tendinea si manifesta con dolore, difficoltà di movimento e produzione di liquido che può generare tumefazioni (gonfiori) apprezzabili dall'esterno.
Le principali cause che determinano l'insorgenza della tenosinovite sono traumi o sollecitazioni funzionali prolungate, malattie reumatiche o infezioni. Le sedi maggiormente interessate sono le mani, il polso, l'avambraccio, il collo del piede ed il tendine d'Achille. L'infiammazione rende la guaina rugosa ed irregolare (esempio: tenosinovite crepitante, associata ad un crepitio che accompagna il movimento dell'articolazione interessata) oppure dura, spesso con la conseguente formazione di un nodulo (tenosinovite a scatto).
Tra le sinoviti tendinee più comuni ricordiamo la tenosinovite cronica stenosante del pollice (detta anche sindrome di De Quervain), la tenosinovite del tibiale anteriore e la tenosinovite stenosante dei flessori delle dita (chiamata comunemente "dito a scatto").
Nota. Nella terminologia spesso si fa confusione tra tendinite e tenosinovite. Il termine tendinite indica una flogosi del tendine, ma questo, essendo assai poco vascolarizzato, compatto e povero di cellule, non può sviluppare un quadro infiammatorio classico.
Il danneggiamento delle fibre porta solo ad edema e ad alterazioni di tipo regressivo; i fenomeni più esplicitamente flogistici restano localizzati alla relativa guaina sinoviale che riveste il tendine (tenosinovite).
Cause della tenosinovite
L'eziologia esatta della tenosinovite è sconosciuta, ma può essere ricondotta a cause meccaniche, come un eccessivo uso fisiologico dei tendini o sollecitazioni anormali (sforzi eccessivi).
Lievi traumi ripetuti per un lungo periodo di tempo possono aumentare il danno a carico della guaina sinoviale. Alcuni sport agonistici (tennis, marcia, pattinaggio ecc.) e l'uso ripetuto di utensili manuali in alcune professioni possono promuovere l'insorgenza della sinovite tendinea.
La tenosinovite è anche collegata a patologie sistemiche come malattie reumatiche ed infezioni mediate da microrganismi patogeni, che penetrano a causa di ferite o per diffusione di processi infettivi (esempio: osteomieliti, paterecci...). In queste forme infettive di sinovite tendinea, il processo flogistico può assumere caratteri suppurativi (con formazione di pus entro il tessuto infiammato).
Le tenosinoviti infettive in breve
Le tenosinoviti infettive sono causate per la maggior parte da streptococchi: i batteri raggiungono il tendine a causa di una ferita profonda o per diffusione di processi infettivi in aree anatomiche attigue. I sintomi sono dati da dolore intenso (spesso di tipo pulsante), gonfiore e arrossamento. La terapia si basa sull'assunzione di antibiotici ed eventualmente sull'intervento chirurgico della guaina tendinea per eliminare la raccolta di pus.
Sintomi e segni clinici
La malattia è caratterizzata da dolore, riduzione dei movimenti della regione colpita e, in caso di tenosinovite a scatto, dal blocco improvviso del tendine durante il movimento.
Le guaine possono accumulare liquido sinoviale e determinare tumefazione, oppure possono generare un attrito, avvertito con uno stetoscopio (durante la visita medica, quando il tendine si muove all'interno della sua guaina).
Un dolore localizzato può essere presente lungo il decorso del tendine.
Le sedi più frequentemente colpite da tenosinovite sono:
- la capsula dell'articolazione della spalla ed i tendini ad essa associati (cuffia dei rotatori);
- il flessore radiale e ulnare del carpo;
- i flessori delle dita;
- la capsula dell'articolazione dell'anca ed i tendini ad essa associati;
- il tendine di Achille;
- l'adduttore lungo e l'estensore breve del pollice, che dividono una guaina fibrosa comune (sindrome di De Quervain).
Diagnosi
L'esame obiettivo è suddiviso nelle seguenti fasi: ispezione, movimento, palpazione e test specifici. La visita medica consente di rilevare il gonfiore in prossimità dell'articolazione coinvolta e di valutare il dolore e la manifestazione della sintomatologia correlata allo stress funzionale. Il tendine interessato da sinovite risulta essere edematoso alla palpazione (nel punto infiammato, la compressione lieve sul tendine provoca dolore). Se risulta possibile, il medico può imprimere, con le dita, dei movimenti passivi alle articolazioni, per percepire eventuali noduli dolenti.
L'ecografia permette di rilevare l'edema, una diffusa alterazione tendinea e talvolta un versamento che avvolge il tendine stesso. Inoltre, l'indagine ecografica consente di distinguere le diverse forme di tenosinovite (esempio: l'aumento di liquido essudativo all'interno della guaina sinoviale nella sindrome di De Quervain oppure la presenza di ipertrofia del tessuto sinoviale nella sinovite tendinea proliferativa). Un supporto complementare, per formulare la diagnosi, può essere fornito anche dalla risonanza magnetica e da un esame Rx. Tali indagini diagnostiche permettono di evidenziare alterazioni dovute a traumi e consentono di individuare eventuali depositi di calcio a livello del tendine e della sua guaina.
Terapia della Tenosinovite
I trattamenti rivolti alla sinovite tendinea dipendono dalla gravità dell'infiammazione e dalla posizione in cui è localizzata, ma nella maggior parte dei casi consentono il recupero completo.
Gli obiettivi della terapia sono:
- alleviare il dolore;
- ridurre l'infiammazione;
- ripristinare la funzionalità articolare.
La gestione terapeutica prevede:
Trattamento medico
La cura principale si basa sulla fisioterapia e sul riposo, il quale è essenziale per il recupero. In casi di infiammazione acuta, il paziente può applicare impacchi freddi sull'area colpita da tenosinovite. Le forme lievi della patologia possono essere trattate con la somministrazione di antinfiammatori non steroidei (FANS) e di farmaci analgesici locali per circa 7-10 giorni. I casi più gravi sono trattati con infiltrazioni di cortisone e, successivamente, con paracetamolo ed ibuprofene. Per la completa risoluzione del processo infiammatorio relativo alla sinovite tendinea possono essere necessarie terapie sintomatiche ed infiltrazioni ogni 2-3 settimane per uno o due mesi.
La terapia infiltrativa nella tenosinovite
In rapporto alla gravità e alla localizzazione del processo patologico può essere utile eseguire delle infiltrazioni con un corticosteroide (esempio: desametasone acetato, metilprednisolone acetato o idrocortisone acetato) in prossimità della sede in cui si avverte maggiore dolore.
La somministrazione mediante iniezione deve essere eseguita con molta attenzione, per evitare che il liquido venga a contatto con il tendine, in quanto è possibile causare un indebolimento o la rottura dello stesso.
Terapia rieducativa
La terapia fisica può essere utile per ridurre la sintomatologia e possono essere indicati appositi esercizi, in rapporto alla tollerabilità da parte del paziente, che rendano progressivamente più attiva l'articolazione interessata da sinovite tendinea (l'esercizio fisico risulta particolarmente utile per prevenire la cosiddetta spalla congelata, a seguito della risoluzione dell'infiammazione).
Approccio chirurgico
Nel caso la tenosinovite sia persistente e resistente alla terapia può essere presa in considerazione l'artroscopia chirurgica e la rimozione di eventuali depositi di calcio, seguita dalla fisioterapia graduale. L'approccio chirurgico risulta raramente necessario e solitamente prevede la liberazione chirurgica o l'asportazione delle guaine sinoviali alterate (sineviectomia).
Fonte: www.my-personaltrainer.it