L’approccio mentale positivo del runner è predeterminato e statico o può essere potenziato e sviluppato?
L’approccio mentale di un atleta, sportivo professionista o amatore, è fondamentale ai fini della performance. La performance è la prima determinante del risultato.
“Vincere non è tutto ma voler vincere si” Vince Lombardi viene spesso citato da allenatori e preparatori atletici, così come da mental trainer e coach.
Lo faccio pure io.
Aggiungo, però, un pezzetto di frase mia e la trasformo un tantino, non me ne voglia Vince
“Vincere non è tutto, voler vincere è importante, voler vincere a tutti i costi è devastante”.
Avere coscienza dei propri limiti (fisici, anagrafici, di tempo, di risorse e anche mentali) è la più grande vittoria. Ogni volta che partecipo ad un trail (e mi è successo pure sabato scorso alla Vigolana) mi metto in ascolto, di me stessa e degli altri, oltre che della natura.
Osservo e ascolto me stessa quando vorrei tirare, quando le gambe vorrebbero mangiarsi la discesa ma il ginocchio cede, osservo e ascolto il respiro di un concorrente che col fiato corto vuole a tutti costi superarmi su quel falso piano e si guarda indietro per vedere se lo raggiungo in salita. Osservo e ascolto la pioggia, che scende incessante e rinfresca il corpo stanco.
mental coach
Voler vincere è importante ma voler vincere a tutti i costi è devastante.
Parlo di approccio al successo, di approccio alla vittoria ove successo e vittoria non significa arrivare prima di tutti, significa far succedere ciò che desideriamo, che sia un podio o una gara portata a termine. Poco importa quale sia l’obiettivo che ti prefiggi ciò che è importante è come alleni il tuo approccio al successo.
Questo è il primo articolo di una serie in cui ti spiegherò come sviluppare la sicurezza in te stesso, come creare il giusto approccio al successo. Giusto per te, per la tipologia di sportivo che sei tu e non per tutti. Quindi per leggere mettiti in osservazione di te stesso e cerca di percepire ad ogni passo a quale tipologia di sportivo appartieni, in questo momento.
Per tutti è possibile sviluppare l’approccio necessario per poterci godere lo sport che amiamo, per competere al nostro meglio e acquisire o potenziare le abilità necessarie. Quando chiedo ad uno sportivo di un certo livello cosa lo faccia performare al meglio, quale pensiero scatti nella sua mente quando vuole superare l’avversario o prendersi quel rischio in più, lavoro su dei programmi mentali particolari.
Oggi chiedo a te sei uno sportivo reattivo o proattivo?
Si tende a pensare che le persone pro-attive, quelle cioè che fanno accadere le cose, siano più in gamba di quelle reattive, le persone che reagiscono ad un impulso. Nel mental training non è così! E’ lavoro del coach capire la tipologia di sportivo che sta allenando e predisporre gli attrezzi del mestiere.
Veniamo a noi.
Sei uno sportivo pro-attivo se fai succedere ciò che desideri, finendo sempre ciò che hai iniziato a volte anche senza troppo preoccuparti delle sensazioni altrui. Sei uno sportivo pro-attivo se hai un dialogo interiore molto direttivo e vai dritto al sodo utilizzando un linguaggio attivo e dinamico. Questo tuo atteggiamento, in allenamento, come in gara potrebbe travolgere gli altri, amici, compagni di squadra e famigliari (moglie, marito, figli) che potrebbero anche dirti che non ne possono più del tuo entusiasmo.
Per allenarti starò molto attenta alle istruzioni verbali e certamente non ti rallenterò, pur facendoti mantenere il balance (l’equilibrio) tra vita sportiva e vita privata.
Sei uno sportivo reattivo se rifletti molto prima di agire, a volte, addirittura non intraprendi alcuna azione, ti basta pensare a cosa fare. Diciamo che sei reattivo anche se dai molto peso al caso, alla fortuna. Sia per eventi positivi che negativi.
Allenandoti ti lascerò tempo per riflettere, ti farò raccogliere tutte le informazioni di cui necessiti prima di agire, ti sopporterò nel reperirle e non ti metterò fretta.
Questa distinzione certo non è facile, anche e soprattutto perchè, tu potresti passare da momenti di pro-attività a momenti di reattività.
Il tuo modo di comportarti potrebbe essere influenzato da compagni di squadra, dal tuo preparatore atletico, dal tua fisioterapista o da amici e atleti che prendi come modello.
Il ruolo del mental trainer è quello di individuare il modo in cui sei programmato in un dato istante ed allenarti in maniera congruente, potenziando il tuo e solo tuo approccio al successo.
Fonte: www.infinityrun.it