Facciamo due conti in tasca alle multinazionali e vediamo quanto costa una scarpa da running e come incidono i costi su quello finale che troviamo in negozio.
Dai, non nascondiamoci dietro a un dito, almeno una volta nella vita ci siamo chiesti / abbiamo discusso con gli amici / abbiamo riflettuto su quale sia il costo effettivo di una scarpa da running.
Moltissime volte ho sentito commenti tipo:
Noi paghiamo centinaia di euro per una scarpa che ne costa 10, e facciamo arricchire le multinazionali dello sport.
oppure
Se smettessero di dare soldi ai grandi atleti per sponsorizzarli o a organizzare grandi eventi, le scarpe costerebbero meno.
In effetti, stando a un’analisi superficiale e confrontando solo i costi di produzione con quelli di vendita, si potrebbe davvero pensarla così.
C’è però da rimanere di sasso quando si analizzano i numeri.
Per fare chiarezza, infatti, il sito Solereview ha fatto uno studio molto preciso e delle ricerche attendibili proprio su questo argomento; ha spulciato documenti, bilanci, per arrivare a delle cifre attendibili e farci capire quanto costi davvero una scarpa da running.
Il risultato è inaspettato
Se ti dicessi che il ricavo che hanno i produttori dalla vendita di una scarpa da $100 è solo di qualche dollaro, cosa mi risponderesti? Probabilmente mi manderesti a quel paese ma – dati alla mano – è proprio così.
Infatti, stando ai dati di Solereview, partiamo dal presupposto che il costo al quale il negoziante paga la scarpa è circa il 50% del prezzo di listino quindi una scarpa da $100 viene venduta al negozio a $50. Dentro a quella cifra cosa c’è?
Andiamo nel dettaglio
Come vedi da questo grafico (relativo a una media per le scarpe adidas), su una scarpa che, di listino, costa $100 adidas trae un profitto di $2, tutti gli altri se ne vanno in costi di produzione (e a essa correlati), marketing, tasse e spese varie.
E la situazione non cambia particolarmente quando si parla di Nike, che ha un profitto leggermente maggiore.
E il rivenditore?
Ma quindi il maggiore profitto lo fanno i rivenditori? Chiaramente sì, ma non quanto si possa immaginare. Anche perché i volumi di vendita sono infinitesimi rispetto a quelli di una multinazionale che vende centinaia di migliaia di scarpe all’anno.
Inoltre bisogna considerare lo sconto sul prezzo di listino che il negoziante è costretto a fare per essere competitivo sul mercato e le spese di mantenimento dell’attività.
Tanti numeri per dire cosa?
Se sei riuscito a resistere a questa raffica di numeri, avrai capito che il prezzo di una scarpa non è pilotato solo dal costo industriale ma una filiera che inizia nell’atelier di progettazione, continua nella fabbrica cinese dove la tua scarpa è prodotta e finisce con lo sconto che ti pratica il negoziante.
Fonte: www.runlovers.it