Non è detto che correre sia così facile: molti lo fanno con la stessa tecnica del cammino. Vediamo insieme quali sono gli errori più comuni e come correggerli.
Che tu corra da una vita o solamente da una settimana ci sono degli errori che purtroppo affliggono moltissimi runner e che potresti fare anche tu. No, dai, non deprimerti, non volevo dirti che stai sbagliando nulla ma soltanto riflettere insieme su quanto un gesto atletico che può sembrare semplice come la corsa, in realtà, possa essere migliorato costantemente con l’attenzione e la consapevolezza del nostro corpo.
Se hai mai immerso il tuo corpo in una piscina, avrai già capito quanto importante sia la tecnica e come il movimento possa sempre essere migliorato grazie alla postura corretta. Ma come? Hai iniziato parlando di corsa e adesso arrivi al nuoto? Cosa c’entra? Apparentemente nulla, sostanzialmente è la stessa cosa. Infatti 4 dei 5 errori più comuni sono soprattutto posturali, ossia non permettono alla nostra biomeccanica di esprimersi nel modo più efficiente possibile.
1. Cadenza troppo lenta
Non occorre un genio della fisica per capire che la nostra velocità è il risultato del numero dei passi moltiplicato per la lunghezza della falcata. Infatti più passi fai in un minuto e più vai veloce; sei d’accordo fin qui, vero?
Il fatto è che molto spesso, per cercare di accelerare, anziché aumentare la cadenza (il numero di passi al minuto), si allunga la falcata. In questo modo inevitabilmente il piede atterra davanti al nostro baricentro creando un “effetto leva” contrario al nostro senso di marcia. Praticamente è come se ti puntellassi in avanti impedendoti di procedere. Questo porta a consumare moltissime energie in più senza alcun beneficio per la corsa.
Per darti un parametro di riferimento, la frequenza di passi dovrebbe essere tra 170 e 180/minuto.
2. Il mito dell’appoggio sul tallone
Chiunque dica che quando corri devi atterrare sul tallone sta dicendo una gigantesca str sciocchezza, per due motivi: il primo è che la rullata con appoggio in tallone dissipa molta più energia dell’appoggio in avampiede; il secondo è che fa male, perché scarica sulle tue ossa e i tuoi muscoli una forza pari ad almeno 2 volte il tuo peso.
Perché la rullata con l’appoggio sul tallone ti rallenta? Innanzitutto perché, per atterrare sul tallone, sei costretto a mettere il piede più avanti rispetto alla linea verticale tra fianchi e terreno; frenando (come dicevo più sopra). E poi perché il tuo scopo è quello di spingerti in avanti, lasciando il piede a terra per il minor tempo possibile. Non devi saltellare, nemmeno passeggiare allegramente, devi correre. E il tallone, in questo, ti frena.
Insomma, moltissimi runner usano lo stesso movimento della camminata anche per correre anziché avere una tecnica specifica.
Vuoi imparare a correre di avampiede? Togli le scarpe e corri sull’erba, sulla sabbia o dove vuoi: vedrai che naturalmente il tuo appoggio migliorerà. Ascolta il movimento istintivo del tuo corpo e trova le scarpe che ti permettano di assecondarlo.
3. Poca mobilità
Io non faccio stretching perché tanto non serve a nulla. Se avessi 1 centesimo per ogni volta che ho sentito questa frase, adesso starei sfrecciando con una meravigliosa Aston Martin come James Bond. ;)
Invece la mobilità serve moltissimo: permette ai nostri arti inferiori di estendersi ed essere liberi nella fase di spinta (se guardi Gebrselassie qui sopra, capirai cosa intendo). Si può infatti guadagnare moltissimo spazio per ogni falcata, mantenendo la stessa cadenza. Ti faccio un esempio: immagina di avere una falcata 5 cm (un’inezia) più lunga grazie alla tua mobilità, in 180 falcate (1 minuto), faresti 9 metri in più. Che in un’ora significa fare 540 metri in più (un’abisso).
Cosa ne pensi adesso? Vale la pena migliorare la propria mobilità? ;)
4. Parte alta del corpo troppo contratta o “sgonfia”
Usare muscoli che non ti servono porta solo a un inutile spreco di energia, su questo penso sarai d’accordo con me. Per questo verifica sempre che le tue spalle siano “morbide” (ma ben erette), il collo “sostenuto” (ma non contratto), il sistema testa-collo-spalle inclinato leggermente in avanti ma sempre in linea retta con i fianchi.
Non rilassarti troppo piegandoti perché altrimenti andrai a comprimere il diaframma, peggiorando quindi la respirazione. Ma ricorda che sono le gambe a portarti all’arrivo; tutti gli altri muscoli devono solo preoccuparsi di sostenere il corpo nella posizione corretta. Farai meno fatica.
5. Curare la resistenza e non la velocità
La resistenza non è difficile da raggiungere: basta correre con costanza; mentre la velocità è una condizione che si può costruire soltanto con esercizi specifici da cui non si scappa.
Questi esercizi si chiamano allunghi, fartlek, ripetute, ripetute in salita. e non vanno MAI tralasciati. Nemmeno quando si ha iniziato a correre da poco. Almeno una volta alla settimana (meglio ancora se 2!) dedicati a questi lavori che, anche se sono durissimi, ti faranno godere di più la corsa e soprattutto ti permetteranno di dare il 100% del tuo potenziale. Qualunque sia il tuo livello di preparazione.
Fonte: www.runlovers.it