Una domenica di sole accompagna la nostra giornata podistica. Dopo il pomeriggio di ieri a Montebelluna, oggi siamo a Vedelago, per la seconda edizione della Vedelago Spring Run per una marcia ludico-motoria il che mi sta bene per una corsa lenta. Premiati solo i gruppi ma già alle 8 dopo aver parcheggiato nelle vicinanze della chiesa noto già in municipio una notevole affluenza di podisti e non solo per le iscrizioni, purtroppo secondo il mio punto di vista 5 banchi per i singoli malinformati (mi consegnano il foglietto per ritirare il premio non sapendo dove lo si ritira giudicate voi) e uno solo per i gruppi peraltro nascosto di lato non credo che sia opportuno commentare; 4 euro con premio che consiste a mia scelta tra i due presenti di una crostata, succo di frutta, merendina e una bandana. Saluto con piacere una nuova conoscenza tramite web ovvero la Sara Pigozzo della Barizza Sport e gentile consorte, anche loro corrono i 12 km per cui mi aggrego con loro per un tratto di gara.
Si parte con circa 10 minuti di ritardo dato il cospicuo numero di gente in coda per le iscrizioni, e poi si parte tra Vedelago, Albaredo e Casacorba per i quattro percorsi previsti, 2-6-12-21 km, io opto per i 12 con un ritmo lento a 5,30 utile per smaltire i 10 tirati la serata precedente, raggiungo dopo 1 km la coppia salutata prima di partire e facciamo due chiacchiere, non ci siamo ancora visti di persona perciò ne approfitto per parlare di me e delle prossime gare in futuro. Al quarto km allungo un pochino, mi giro e non li vedo più ma procedo con il mio ritmo impostato e si entra nello sterrato di Albaredo con qualche pozzanghera e qualche camminatore che si mette in mezzo c'è poco da fare, si aspetta il momento giusto e si passa davanti. Primo ristoro al quinto km per dissetarsi rallentando un po' e si prosegue fino al decimo per il secondo ristoro, ci siamo quasi alla fine intravedendo la chiesa di Vedelago tra asfalto e sterrato arrivo antistante il municipio al traguardo con Fabio Ganz che mi batte un cinque per i complimenti, per me era uno scarico post-gara e non sono poi tanto stanco. Rifornimento a base di frutta e the', saluto la Sara e il marito e torno a Chirignago.
Ogni tanto bisogna rallentare il nostro ritmo, le articolazioni ringraziano per il "riposo".
Michele Scaggiante