Premessa: “XX” è una ragazza di circa trent’anni che ha da poco iniziato e si è appassionata al running. Precedentemente attività fisica pari a zero e poche o nessuna nozione sportiva (allenamento, mantenimento, stretching , scarico , carico etc).
Dall’inizio della passione e degli allenamenti, i risultati sono arrivati puntuali: aumento della resistenza, della performance, forza e “fiato”. I primi acciacchi sono stati trascurabili e liquidati come “normali e passeggieri”.
Il primo problema si è verificato quando, nei “lunghi” (allenamenti di resistenza maggiore) il ginocchio destro ha cominciato a fare male. Ma finito l’allenamento, in fase di scarico il dolore passava. Trascurabile quindi: niente di più sbagliato come ridurre gli allenamenti di intensità ma continuarli. Dopodichè il dolore non è più passato ma si è esteso all’anca controlaterale, che cercando di sopperire al problema, si è a sua volta sovraccaricata.
Tutto trascurabile, perché “XX” ha un obiettivo: preparare la mezza maratona e quindi niente la può fermare.
Passa ancora un po’ di tempo ma adesso le performance sono inficiate dal fatto che il ginocchio comincia a cedere durante la corsa e l’anca continua a far male e così vengono meno anche degli allenamenti per cercare di recuperare (come dicevo prima sbagliatissimo).
“XX” consulta un professionista che le consiglia degli esercizi di rinforzo per certi gruppi muscolari (nelle zone dolenti ).
La situazione tuttavia non migliora: il dolore simmetricamente coinvolge ora tutte e due le anche e sempre il ginocchio destro. E’ a questo punto che “XX” mi chiede una visita:
La paziente si presenta con un ottimo tono muscolare, anche troppo, e dei dolori da accorciamento muscolare (allenamenti in totale assenza di stretching appropriato e continuo nel tempo). Ha una sindrome della bandelletta ileo tibiale (vedi figura in basso) dovuta anche all’eccessiva tensione del muscolo “tensore fascia lata” e bicipite femorale (qui riportato a sinistra) e un carico esagerato negli allenamenti.
Un anomalo irrigidimento ai quadricipiti (fig. sinistra) è presente in quanto non si allungano completamente e l’allungamento senza compensi provoca molto dolore (anomalo per una donna e una sportiva in giovane età). Dolore alla schiena in zona lombare a mio avviso dovuto all’accorciamento del flessore dell’anca (ileo psoas) figura sopra a destra, e forte dolore al medio gluteo bilaterale (figura sinistra).
In generale un costante e continuo stretching, fatto bene senza compensi, in tutti i distretti, sentendo il giusto “dolore” da allungamento porterebbe sicuramente ad una remissione dei sintomi e ad un benessere generale migliorato, oltre ad altre terapie mirate. Per quanto riguarda la sindrome della bandelletta ileotibiale (detta appunto ginocchio del corridore) si verifica quando si ha un aumento dei carichi troppo sbilanciato appunto da un 10.000 m ad una mezza maratona o da questa a carichi infiniti. Inoltre si presenta in squilibri di allenamento con salite e discese molto ripide e frequenti senza un approccio moderato e incrementale circa i cambi di terreno sul quale ci si allena.
Se avete letto i miei articoli, soprattutto quello sull’appoggio plantare, potreste imputare proprio a quello la causa dei suoi dolori. Ma “XX” è da sempre molto attenta alle scarpe che usa e non trascura di cambiarle appena sono “esaurite” ovvero se subito non le sente di suo gradimento alla calzata. Quindi il problema sta nel fatto che non ha MAI fatto, anche per sua stessa ammissione, allungamento e preparazione pre e post allenamento correttamente: stretching e allungamento.
Inoltre è stata consigliata, a mio parere, in maniera non corretta: qui non si trattava di deficit di stabilità e quindi un muscolo non sufficientemente forte che lavorava male e quindi da rinforzare, anzi, secondo me esattamente il contrario: catene muscolari e singoli muscoli poco elastici e accorciati, contratti e dolenti, che andavano allungati; la tesi è confermata appunto dal peggioramento dei sintomi DOPO l’inizio degli esercizi di rinforzo, sia per estensione topografica del dolore che per intensità.
Quindi Runners di tutti i livelli (soprattutto neofiti scatenati) cosa posso raccomandarvi? Stretching sempre, ovunque e comunque; occhio alle variazioni di carico e terreno (preparate il vostro corpo per una sola tipologia di gara o allenamento per volta , mischiarle è pericoloso ad alte intensità e livelli), non trascurate i sintomi e i segnali del vostro corpo, lasciate che sia un professionista a giudicare se sono passeggeri o trascurabili; non fermatevi al primo parere che chiedete, non abbiamo la verità in tasca, qualche parere in più sarebbe auspicabile; anche se saltate i fossi per lungo date al vostro corpo il giusto tempo per prepararsi e riposare.
Fonte: www.infinityrun.it