Dopo una settimana in montagna, con le gambe praticamente sempre sotto ad un tavolo in qualche malga, non so cosa aspettarmi da questa corsa. Il fatto di essere anche senza telefono, e quindi senza sveglia, mi mette un pò a disagio, ma per fortuna ci pensa come al solito mia figlia e alle 6:00 sono operativo. Non curante della pioggia che sento scrosciare di fuori mi vesto lungo ma non anfibio e alle 7:30 mi trovo fuori con Dario, ormai compagno di viaggio fisso. Oggi lui deve fare 27 km in preparazione alla Maratona di Milano e decido di fargli compagnia, attaccando un po di km extra ai 19 previsti alla Cosa di S. Valentino di Moniego.
Arriviamo e parcheggiamo quasi sotto l'arco della partenza ma in giro si vedono pochi podisti, a causa anche delle avverse condizioni meteo. Sotto il tendone delle iscrizioni la folla aumenta, saluto un crocchio di Amatori e Giovanni e ci portiamo al banco delle iscrizioni. Arrivano anche Emanuela che ha organizzato il gruppo (scopriremo all'arrivo di esserci qualificati 2° e proprio Emanuela verrà estratta per portarsi a casa il premio), Nicoletta e Silvia (prima assoluta tra le donne!) e, preso il cartellino, andiamo a spogliarci, non prima dell'immancabile caffè.
Siamo in perfetto orario con la mia tabella di marcia e facciamo i nostri 8 km aggiuntivi tornando all'arco 5 minuti prima del via, in zona partenza troviamo Massimiliano, Cesare e Luigino ma decidiamo di partire per non raffreddarci, anticipando il gruppone. Incrocio Antonio che si sta scaldando e ci accompagna per qualche tratto ma poi restiamo soli. Tra chiacchiere e pozzanghere apriamo il percorso ma, prima di raggiungere il quinto chilometro i primi ci raggiungono e ci sverniciano, per tutta risposta noi ci fermiamo al ristoro a bere un te caldo e scambiare due parole con i volontari. Verso metà percorso cominciano ad arrivare anche gli "umani" che ci sfilano, tra cui un Cesare in grande spolvero, poco dopo ci passano anche Roberto ed Emanuele, alfieri di RunSpineaRun, ma noi continuiamo sul nostro ritmo, anche se le gambe cominciano ad accusare la fatica e il freddo.
Mancano pochi chilometri e mi sento, seppur stanco, non affaticato (evidentemente la settimana di riposo qualche effetto positivo l'ha portato) quindi mi trovo ad essere io a tirare Dario, tentando anche di motivarlo, anche se con pessimi risultati, ma alla fine intravediamo il campanile e, fradici ma felici, tagliamo il traguardo. E continuiamo per un altro chilometro per portare a casa i 27 previsti.
Al ristoro beviamo un te caldo ma saltiamo il pasta party, giusto il tempo di complimentarmi con Silvia ed Emanuela, salutare Omar di Fly Run e tornare, con le gambe di legno, alla macchina per togliermi i vestiti zuppi, mentre Emanuele e Giulia mi prendono in giro da sotto il portico. Saluto tutti e monto in macchina prima di buscarmi un malanno.
E' sempre bello correre sotto la pioggia: Fossalunga, Preganziol, Moniego... ma se domenica prossima ci fosse il sole non credo che dispiacerebbe a nessuno...
Michele Nodari
E' sempre bello correre sotto la pioggia: Fossalunga, Preganziol, Moniego... ma se domenica prossima ci fosse il sole non credo che dispiacerebbe a nessuno...
Michele Nodari