In uno slancio di entusiasmo la mia amica Anna mi aveva convinto, il giorno prima della Venice, ad iscrivermi a questa mezza. Sono stato moltissimi anni fa a visitare la città di Palmanova e mi avevano affascinato la pianta originale e le caratteristiche medioevali, quindi a dispetto della lontananza ho deciso di tornarci da runner.
Dopo una serata con gli amici, conclusasi con castagnata sul caminetto, preparo tutto l'occorrente e vado a letto, ma la sveglia suona tremendamente presto, fuori dalla finestra non vedo ancora la neve quindi opto per la canotta, infilo le scarpe nuove e via verso Mestre per recuperare Anna e tre sue amiche di corsa. Presentazione veloce e via in autostrada. Il viaggio non è nemmeno particolarmente lungo e dopo una sosta in autogrill tra alpini e camionisti alticci arriviamo a Palmanova e parcheggiamo a 100m dalla partenza. Pettorali e pacchi gara li aveva presi Tiziana il giorno prima quindi ci rifugiamo in un bar, dove arrivano anche Roberto & Erika, per bere un caffè e stare un po’ al caldo. A 20 minuti dalla partenza torniamo in macchina per spogliarci e mentre le donne gozzovigliano a barrette energetiche e bibite ipotoniche, parlando di colazioni con 8 albumi, fette biscottate e proteine, io penso che ho in corpo solo un caffè... Chiudo la macchina e ci portiamo in piazza, il tempo è uggioso e fa freschino, ma la piazza è gremita.
La folla ha raggiunto i 3500 partecipanti e la partenza è divisa in due direzioni diverse: scelta ottima visto che uscire dalle mura avrebbe potuto essere complicato.
Incontro Daniele che so essersi preparato molto bene e gli auguro in bocca al lupo. Sto per mettermi almeno a fare un po’ di stretching, ma lo speaker chiama un minuto di silenzio per le vittime di Parigi e da il via. Parto ancora un po’ infreddolito perdendo subito le donne, ma il mio obiettivo è fare del mio meglio senza forzare troppo, per avere un riferimento nel mio "cammino di ricostruzione" che voglio intraprendere. Usciamo dalle mura e dopo le prime centinaia di metri "stretti" ci immettiamo nelle strade normali, ancora compatti, a circa 2 km ci ricongiungiamo con chi era partito dall'altra porta e diventiamo un unico fiume colorato che parla praticamente solo slavo e tedesco.
Mi sento abbastanza bene e i chilometri passano veloci, incontro Gianfranco e un altro paio di Amatori lungo il percorso, ma per lo più sono solo, accompagnato da un paesaggio quasi fantastico: borghi medievali in lontananza tra i campi nella nebbia. Incredibilmente mi trovo a metà percorso e mi sento bene per cui mi metto in testa di provare a raggiungere i palloncini dell'ora e quaranta, allungo timidamente e dopo circa cinque chilometri li vedo in lontananza, li raggiungo e piano piano me li lascio alle spalle.
Il percorso ci sta riportando a Palmanova, la densità di case e di spettatori aumenta, al chilometro 19 provo a tirare ancora un po’ e quasi inaspettatamente dopo una curva vedo le mura e, attraverso la porta della città, l'arco di arrivo in fondo ad un rettilineo che inizia con un falso piano. Provo a dare tutto quello che mi resta e passo sotto l'arco in 1:37 e rotti, senza fiato, ma molto contento, una ragazza mi mette al collo la bellissima medaglia, ma invece di andare verso il ristoro, torno sui miei passi per andare a prendere Anna. Camminando vedo arrivare Roberta, Simonetta, amici Amatori e atri conoscenti e li incito, che manca poco. All'altezza del 19° km vedo Anna che sta sopraggiungendo e Tiziana poco dietro, quindi mi attacco a lei e le porto ad affiancarsi, incitandole fino all'arrivo. Tutte contente, tutte hanno migliorato il personale: bene. Finalmente posso bere un goccio di the al ristoro, dove non era rimasto moltissimo, saluto gli Amatori e ci dirigiamo verso la macchina, una volta cambiati partiamo e in 5 minuti siamo al casello.
Devo dire che è stata una delle corse meglio organizzate a cui abbia partecipato: bel contesto, percorso veloce e piacevole, ottimi i ristori e anche le compagne di viaggio.
Michele Nodari