6:50 e la sveglia fa il suo dovere, sgattaiolo giù e noto che ha smesso di piovere, mi vesto corto e infilo il costume da babbo natale, carico in macchina il cambio (dopo la corsa mi aspetta l’ennesimo pranzo da amici) e via, è nuvoloso, ma parto alla volta di Quarto d’Altino. Tappa in terraglio a recuperare Antonio, con Anna invece ci troviamo lì visto che ha optato per il percorso da 6 km mentre noi andiamo per i 16. In 10 minuti arriviamo e parcheggiamo in una vietta a 2 minuti dalla chiesa, iscrizione veloce, anche se i cartelli erano un po’ confusionari e aspettiamo la partenza chiacchierando. Fa fresco, ma esce anche il sole. Lo speaker annuncia 400 partecipanti e alle 9.05 partiamo. Come sempre mi prendo un minutino e lascio partire il fiume rosso; infilo il cappello e parto anch’io. Dopo un paio di km c’e’ subito la deviazione dei due percorsi e dopo un altro km si lascia la strada asfaltata per salire sull’alzaia.
Anche oggi sono senza cuffiette e mi godo la poesia del momento: una leggera foschia si alza dal Sile e il timido sole invernale tenta di spingere i suoi raggi tra i rami degli alberi spogli dell’alzaia, in lontananza il rombo di un aereo appena decollato da Tessera arriva ovattato, e non riesce a coprire lo starnazzare dei numerosi uccelli che non saprei identificare. A parte i primi (e gli ultimi) 3 km si costeggia il fiume da Quarto fino a Portegrandi, ritornando poi per la stessa strada. Mi fermo al ristoro dei 6 km per un bicchiere di te’ e riparto, ma dopo 2 km ce n’e’ subito un altro e la cosa mi lascia un po’ perplesso, non quanto il fatto di trovare il cartello dei 9km praticamente 300 mt da quello degli 8 km.. qui qualcuno deve aver fatto un altro po’ di confusione, speriamo solo che i 16 km alla fine tornino. Continuo godendomi il panorama e il silenzio, quasi surreale, rotto solo dal rumore dei nostri passi sui sassolini dell’alzaia e da quello della natura circostante. La strada è strettina, ma ci si supera abbastanza agevolmente, al 10km ripasso per il ristoro di prima e approfitto per un altro bicchiere, sempre con il dubbio dei cartelli. Al 13° km mi esplode una fitta al fianco, resisto un po’, ma mi devo rassegnare a rallentare un pochino, stringo i denti e cerco il campanile, che mi sembra terribilmente distante. Ritorniamo sull’asfalto, ripercorrendo gli ultimi km fino all’arrivo che alla fine a tutti è risultato essere a 16,9km… ma va bene così, sono arrivato, in 1 ora e 19 minuti, è stato un bellissimo percorso, alla fine c’erano biscotti, té, vin brulè e panino con il pastin bellunese per tutti. Tra il ristoro ed i gazebo del mercatino di Natale si stava un po’ stretti, ma tutto sommato niente di grave. Dopo una decina di minuti arriva anche Antonio, lo aspetto con un bicchiere di té caldo e anche lui opta per saltare il panino così ci dirigiamo alla macchina impazienti di toglierci i costumi fumanti, mentre in sottofondo iniziavano le premiazioni per i primi arrivati.
Michele Nodari