Ieri ho provato l’esperienza del rafting “estremo” per festeggiare l’addio al celibato di Giampaolo e stanotte ho un po’ pagato il pranzo e la cena conseguenti, non proprio leggeri… , ma stamattina alle 6 ero operativo, non avrei potuto perdermi la corsa di oggi per niente al mondo: alle 7:40 puntuale arriva Antonio e partiamo alla volta di Villa del Conte. Ai più non dirà niente (e come potrebbe un paesino di campagna di 5000 abitanti…), ma io sono eccitato: è il paese dove sono nato, ho vissuto la mia infanzia e parte della mia adolescenza, e quando ho scoperto che il gruppo podistico di Villa del Conte (perché, c’e’ un gruppo podistico a Villa del Conte?) aveva organizzato la prima edizione della “Villa Run Conte” ero felicissimo. Dopo aver girato il Veneto in lungo e in largo nei pochi anni che pratico questo sport posso correre a pochi metri da casa (letteralmente). La strada è deserta e in 20 minuti arriviamo, parcheggiamo in piazza e rimango stupito dall’affluenza (650 iscritti non sembrano poi molti, ma date le circostanze credo sia un bel risultato), ci iscriviamo e optiamo per i 10km, la giornata è limpida e già calda alle 8 di mattina, puntatina al bar del paese per il caffè e comincio a vedere facce conosciute dopo una quindicina di anni, saluto e scambio due parole un po’ con tutti, felice di vedere che tanti hanno la mia stessa passione e di avere l’occasione di incontrare amici e conoscenti dopo tanto tempo. L’organizzazione ha previsto anche un bel palco con musica, gonfiabili per i bambini e un’ottima iniziativa che prevede di poter usufruire di sconti negli esercizi locali presentando il pettorale di gara. Alle 9 siamo sotto l’arco e allo sparo (beh, più o meno, la pistola ha fatto cilecca) partiamo. Il percorso si snoda per le stradine e gli argini del paese, dopo poco scopro che molto è cambiato dalla mia infanzia, nuove zone abitate, ma anche piste pedonali immerse nella natura che apprezzo molto, è bello correre su uno sterrato morbido e compatto per gran parte del percorso, sentendo i grilli e gli uccelli , riscoprendo luoghi e scorci naturali che avevo dimenticato.
Fa veramente caldo e il ritmo ne risente, sono contento di aver scelto il percorso medio (le alternative erano 6km: troppo pochi, e 23km: proibitivi per la mia condizione e il ginocchio) e anche Antonio è della mia stessa opinione. Le segnalazioni a terra e dei volontari sono adeguate mentre i cartelli dei kilometri non sono precisissimi, quindi un paio di volte approfitto per fare una piccola deviazione e “compensare”.
Il tempo passa in fretta e, nonostante la stanchezza, in un batter d’occhio ci ritroviamo all’ultimo km. Decido di allungare un po’, supero e saluto altri conoscenti e punto alla piazza, passando sotto l’arco a 44’00” circa, poco dopo arriva anche Antonio. Sono provato, ma decisamente felice, il ristoro, tra l’altro, prevede panino e bibita, ma mi accontento di un po’ d’acqua, ci spostiamo all’ombra per rifiatare e scopro che una mia amica d’infanzia ha vinto i 10km donne.. non sapevo neanche corresse…
Accompagno Antonio alla macchina dove recupero la borsa e dopo averlo salutato mi dirigo verso casa, ma trovo mio papà che è venuto a vedere “sti mati come ti che i core co sto caldo” e mia moglie e mia figlia che nel frattempo sono arrivate. Facciamo la strada a piedi mentre arrivano gli ultimi podisti e penso che è stato proprio bello, ci sono stati sicuramente dei peccati di gioventù, ma spero che la cosa possa riproporsi anche nei prossimi anni, magari anche con il mio contributo. Di sicuro mi porto a casa un bel ricordo e la gioia di aver vissuto per un giorno il mio piccolo paesino con un punto di vista diverso, quello della mia passione di runner.
Michele Nodari