domenica 22 marzo 2015

MARATONINA DELLA VITTORIA – 22 MARZO 2015 – VITTORIO VENETO (TV)

La sveglia era puntata alle 5:50 , ma il rumore della pioggia mi ha svegliato prima, quindi scendo, mi preparo con comodo e parto alla volta di Vittorio Veneto sotto l’acqua. Alle 7:30 sono in parcheggio e faccio la trafila per ritirare pettorale e pacco gara, sembrava la fatica degli uffici del film di Asterix: prima pettorale sulla scala ufficio B, poi pacco gara Palazzo C… meno male che mi ero già iscritto..
Comunque attacco chip e pettorale e do un’occhiata al ricchissimo pacco gara (maglietta, barrette, cioccolato, gel, auricolari, pasta, acqua e buoni vari) e mi porto in zona partenza, che scoprirò poi essere quella delle non competitive mentre la mezza maratona partirà 300 m più su. Vedo e saluto alcuni podisti e incontro Cristina e il suo gruppo di Marcon, caffè e poi ognuno a cambiarsi, ritrovo sotto l’arco di partenza. Piove, ma fortunatamente con meno insistenza, e lo speaker, che probabilmente ha mangiato troppe barrette energetiche, da la carica a tutti. Nella mischia trovo anche un mio compagno dell’università che non vedevo da 10 anni, i casi della vita… Alle 9:30 partono gli amici di Diego e poi prendiamo il via anche noi, guardo i palloncini dell’ora e mezza e mi viene un po’ da ridere, sono stato fermo tutta la settimana causa ginocchio e non ho idea di come finirà oggi…
Parto forse un po’ troppo forte, ma tutto sommato la prima metà gara passa quasi indolore, anche la pioggia ha smesso e le salite non sono poi proibitive, peccato non poter godere dei panorami vista la giornata. L’affluenza, sia alle non competitive che alla competitiva è un pò scarsa, ma ho apprezzato molto tutta la gente a bordo strada e nelle case adiacenti al percorso che facevano il tifo e salutavano. Dopo il ristoro dei 10km ho avuto un crollo e mi sono visto passare da troppi podisti, ma faccio il possibile per portare a casa la corsa, sono costretto a camminare un pò e faccio gli ultimi 3km senza fiato e senza gambe, con il ginocchio che mi invia segnali di odio puro. Il percorso, praticamente tutto su strada, finisce dentro la pista di atletica dove, ancora una volta, le tribune sono gremite di gente che urla neanche fosse la Maratona di Roma, e lo speaker “pazzo” mi vede arrivare sul rettilineo finale e urla: “forza! gli ultimi 300 metri di vita!” non ha idea di quanto si avvicina alla realtà.
Tento un allungo di qualche decina di metri e arrivo al traguardo, talmente sfinito che ci metto 5 minuti buoni a togliermi il chip. Il tabellone segna 1:38:00: amarezza, ma tant’è. Al ristoro evito il minestrone caldo e opto per il solito paio di bicchieri di te. Appena mi riprendo realizzo che non ho idea di dove si trovi la partenza, o per lo meno il parcheggio, rispetto a qui e un volontario mi spiega come tornare: un’altra passeggiata di 2km sudato e zoppicante. Faccio appena in tempo ad arrivare alla macchina e cambiarmi che ricomincia a piovere, ma ormai è fatta.
Bella gara, bellissimo il pubblico e l’arrivo, organizzata bene e avrebbe meritato più partecipanti. Speriamo vada meglio la prossima edizione.
Michele Nodari